La Fondazione Hilarescere

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COMUNICATO STAMPA - FONDAZIONE HILARESCERE

 

 mercoledì 9 settembre 2009 alle ore 14.53

COMUNICATO STAMPA – generale
Bologna, martedì 8 settembre 2009
FONDAZIONE HILARESCERE
Venous Function And Multiple Sclerosis
Convegno internazionale – International Coterie

Quattro i punti fondamentali in merito al rapporto esistente tra la CCSVI e la SCLEROSI MULTIPLA illustrati dagli scienziati in occasione del convegno bolognese. Tutte le ricerche che hanno risposto a questi 4 quesiti fondamentali sono state coordinate dal Prof. Paolo Zamboni che ha scoperto la CCSVI e la sua associazione con la Sclerosi Multipla; oppure in taluni casi, le ricerche si sono svolte in collaborazione fra il Prof. Zamboni ed importanti Università estere.
1) Qual è l’origine delle stenosi delle vene cerebrali extracraniche che caratterizzano la CCSVI?
2) Esistono dei sistemi diagnostici avanzati in grado di evidenziare quali modificazioni produce la CCSVI nel sistema nervoso centrale?
3) La CCSVI è trattabile e come?
4) La terapia della CCSVI può migliorare le condizioni cliniche della SM influenzandone la prognosi?

Venous Function And Multiple Sclerosis è un cenaculum studiorum internazionale che l’8 settembre a Bologna ha riunito scienziati a livello mondiale per un momento di incontro fra la scienza Neurologica, che ha sviluppato le conoscenze scientifiche sulla SM, e un gruppo di ricercatori di base vascolari e neurologici che hanno approfondito le tematiche dopo la scoperta della CCSVI. Tutte le ricerche sono state coordinate dal Professor Paolo Zamboni, che ha scoperto la CCSVI e la sua associazione con la sclerosi multipla.
Questo primo studio ha impegnato un team di ricerca italiano costituito dal gruppo vascolare guidato dal Professor Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara e il gruppo neurologico delle neuroscienze dell’Ospedale Bellaria di Bologna guidato dal Dottor Fabrizio Salvi.
La Fondazione Hilarescere nasce come strumento per valorizzare, fornendo mezzi e collegamenti per una ricerca adeguata, intuizioni medico-scientifiche rivolte a capire compiutamente, e curare, malattie ancora in parte sconosciute.
La Fondazione HILARESCERE, di cui il Professor Fabio Roversi-Monaco è presidente, è nata su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

LA RISPOSTA PIU’ IMPORTANTE:
la terapia endovascolare ha mostrato una riduzione del numero di ricadute di malattia, una netta riduzione del numero di lesioni attive cerebrali e spinali associato a un marcato miglioramento della qualità della vita
Il prof Paolo Zamboni ha diretto uno studio valutando in collaborazione con il dottor Fabrizio Salvi che nei pazienti con forma clinica di SM Relapsing-Remitting, che è la forma più comune, c’è un crollo delle lesioni attive che persiste 18 mesi dopo l’intervento. La percentuale di lesioni attive crolla dal 50% al 12%, dimostrando come l’aggiunta del trattamento della CCSVI riduca l’aggressività della malattia. Questo dato viene ulteriormente rafforzato dal numero di pazienti che non hanno manifestato più recidive dopo l’intervento endovascolare. Nei 2 anni che precedevano l’intervento attacchi acuti di sclerosi multipla si erano registrati nel 50% dei pazienti reclutati, mentre nei 2 anni successivi all’intervento il 73% dei pazienti operati non ha più manifestato alcun attacco, cambiando di fatto l’andamento clinico della malattia. In tutti questi pazienti anche le attività cognitive e motorie misurate con un indice denominato MSFC sono significativamente stabilmente migliorate, mentre altrettanto non può dirsi che sia accaduto nei pazienti con forme progressive. In questi ultimi tuttavia si è avuto un arresto della progressione ed un miglioramento della qualità della vita.
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Il meeting ha affrontato, fornito dati e risposte a 4 quesiti fondamentali:
1) Qual è l’origine delle stenosi delle vene che caratterizzano la CCSVI?
A questa domanda hanno risposto 3 scienziati con dati provenienti da angolature differenti: Il Professor Byung B. Lee, Georgetown University School of Medicine di Washington DC, ha dimostrato che le malformazioni scoperte nella CCSVI sono malformazioni congenite di tipo trunculare, e pertanto sicuramente precedono lo sviluppo della Sclerosi Multipla. Non possono pertanto essere considerate una conseguenza della Sclerosi Multipla. Il Prof. Lee ha presentato in quali fasi dello sviluppo della rete venosa si possono manifestare le malformazioni osservate nella CCSVI. Byung B. Lee è chairman della Consensus Mondiale composta da esperti vascolari di 47 paesi che a Montecarlo ha appena approvato un documento di aggiornamento scientifico sulle malformazioni del sistema venoso. (1)
Il Professor Giulio Gabbiani, Centre Médical Universitaire di Ginevra, ha dimostrato che non esistono fenomeni auto-immunitari nelle vene malate venendo anch’egli ad escludere che le malformazioni delle CCSVI siano conseguenti alla Sclerosi Multipla. Il Professore ha presentato i risultati di uno studio che confronta a livello istologico le pareti delle vene affette da CCSVI-MS con quelle dei soggetti normali. Le vene CCSVI a livello molecolare sono poi strutturalmente diverse rispetto a quelle dei soggetti di controllo, di fatto confermando l’orientamento della Consensus di Montecarlo. il Prof. Gabbiani è uno dei più grossi esperti mondiali della morfologia microscopica della parete dei vasi.(2)

Il terzo intervento ha riguardato la domanda se geneticamente queste malformazioni hanno dei punti di contatto con quanto finora è emerso dallo studio genetico della SM. Di questo, ne ha discusso la Prof.ssa Alessandra Ferlini, Direttrice dell’Istituto di genetica dell’Università di Ferrara presentando i promettenti risultati di uno studio pilota. (3)

2) Esistono dei sistemi diagnostici avanzati in grado di evidenziare quali modificazioni produce la CCSVI nel sistema nervoso centrale?
Questa la seconda domanda a cui ha dato risposta il meeting. Il Professor Mark Haacke, direttore MRI Istitute for Biomedical Research a Detroit (4,5,6) e la Professoressa Bianca Weinstock-Guttman Neurologa del Jacobs Neurological Institute (7) hanno mostrato nuovi parametri di risonanza magnetica (RMN), correlati alla CCSVI, e che in futuro possono rivoluzionare la diagnostica tradizionale della SM. Fra questi nuovi parametri vi è la quantificazione dei depositi di ferro, del volume delle vene intracraniche, del flusso liquorale.

3) La terza domanda a cui si è fornita una risposta: La CCSVI è trattabile e come? Innovative tecniche mini-invasive di riparazione endovascolare sono state illustrate con i risultati osservati dal Dott. Roberto Galeotti (8), responsabile del modulo di Radiologia Interventista dell’ Azienda Ospedaliero- Universitaria di Ferrara che è stato il primo al mondo ad eseguire questo tipo di intervento, e dal Dott. Michael Dake, direttore del Dipartimento Cardiovascolare Stanford University School of Medicine (California), che è stato il primo a trattare la CCSVI al di fuori dell’Italia.
Il dato più importante è la safety. Con un follow-up a 2 anni non si sono verificate complicanze maggiori, tutti gli interventi sono stati eseguiti in regime di day hospital. Il trattamento statisticamente riduce la pressione nelle vene cerebrali in misura altamente significativa, dimostrando così il suo enorme potenziale anti-infiammatorio. (8)
Il rischio di restenosi è 16 volte più alto nelle vene giugulari rispetto alla vena azygos, indicando la necessità di strumenti più sofisticati ed efficienti nelle prime. La ricerca renderà questi ultimi disponibili nel corso del 2010.

4) Il quarto e fondamentale punto è stato se la terapia della CCSVI possa migliorare le condizioni cliniche della SM influenzandone la prognosi.
Il Dott. Fabrizio Salvi dell’Ospedale Bellaria di Bologna è stato il primo Neurologo che ha studiato le correlazioni cliniche del trattamento della CCSVI nei pazienti con SM affiancando il Prof Paolo Zamboni. I pazienti arruolati in questo studio sono stati 120 di tutte le classi cliniche, ma verranno riferiti i risultati solo dei 65 che hanno superato i 18 mesi dall’intervento per descrivere l’esito con la maggiore sicurezza possibile. In generale i pazienti trattati con la terapia endovascolare hanno mostrato una riduzione del numero di ricadute di malattia, una netta riduzione del numero di lesioni attive cerebrali e spinali associato a un marcato miglioramento della loro qualità della vita. I dati della ricerca in dettaglio verranno pubblicati a breve sul Journal of Vascular Surgery (8).

Infine il Dott. Robert Zivadinov, Jacobs Neurogical Institute di Buffalo, ha fornito i risultati di uno studio pilota rivoluzionario eseguito nel corso dello scorso anno in cui pazienti americani e italiani sono stati valutati in modo cieco negli USA attraverso RMN di tipo avanzato e poi sottoposti ad intervento vascolare in Italia e seguiti per l’anno successivo (9). Questo studio è stato definito dai pazienti, che volontariamente si sono offerti di partecipare, studio delle 50.000 miglia per la cura, per i numerosi viaggi transoceanici che ha comportato. Lo studio è stato supportato dalla Fondazione Hilarescere.

Referenze
(1) World Consensus Conference on Venous Malformations, Montecarlo September 4th 2009. Il documento è stato approvato dagli esperti di 47 paesi e verrà pubblicato su tutte le più importanti riviste scientifiche vascolari.
(2) G. Gabbiani, M. Coen, F. Mascoli, P. Zamboni. Lavoro in fase di preparazione
(3) A. Ferlini, M. Bovolenta, M. Neri, F. Gualandi, A.Yuryev, F. Salvi, A. Liboni and P. Zamboni. Lavoro in fase di preparazione.
(4) Haacke EM, Makki M, Ge Y, Maheshwari M, Sehgal V, Hu J, Selvan M, Wu Z, Latif Z, Xuan Y, Khan O, Garbern J, Grossman RI. Characterizing iron deposition in multiple sclerosis lesions using susceptibility weighted imaging. J Magn Reson Imaging. 2009;29:537-44.
(5) A. V. Singh and P. Zamboni Anomalous venous blood flow and iron deposition in multiple sclerosis. J Cereb Blood Flow Metab. 2009 Sep 2. [Epub ahead of print]
(6) P. Zamboni, E. Menegatti, B. Weinstock-Guttman, C. Schirda, J. L. Cox, A. M. Malagoni, D. Hojnacki, C. Kennedy, E. Carl, M. G. Dwyer, N. Bergsland, R. Galeotti, Sara Hussein, I. Bartolomei, F. Salvi, R. Zivadinov. The severity of altered venous haemodynamics is related to CSF dynamics in chronic cerebrospinal venous insufficiency Submitted To Current Neurovascular Research.
(7) P. Zamboni, E. Menegatti, B. Weinstock-Guttman, C. Schirda, J. L. Cox, A. M Malagoni, D. Hojnacki, C. Kennedy, M. G. Dwyer, N. Bergsland, R. Galeotti, I. Bartolomei, F. Salvi, M. Ramanathan, R. Zivadinov. Csf flow and brain volume in multiple sclerosis are associated with altered cerebral venous doppler haemodynamics. Lavoro presentato al Congresso Europeo della Sclerosi Multipla ECTRIMS di Dusseldorf, 9-12 Settembre 2009
(8) P. Zamboni, R. Galeotti; E. Menegatti; A. M. Malagoni, S. Gianesini, I. Bartolomei, F. Mascoli, F. Salvi Endovascular treatment of chronic cerebrospinal venous insufficency. A prospective opern-label study. Journal of Vascular Surgery, 2009, in press.
(9) P. Zamboni, R. Galeotti, B. Weinstock-Guttman, G. Cutter, E. Menegatti, A. M. Malagoni, D. Hojnacki, J. L. Cox, C. Kennedy, I. Bartolomei, F. Salvi, R. Zivadinov Endovascular Treatment for Chronic Cerebrospinal Venous Insufficiency in Multiple Sclerosis . A longitudinal pilot study. Lavoro presentato al Congresso Europeo della Sclerosi Multipla ECTRIMS di Dusseldorf, 9-12 Settembre 2009

Bologna, 8 settembre 2009
Ufficio stampa: Laboratorio delle idee – Francesca Rossini