Intervista a Zamboni 23/3/10

Sclerosi Multipla e Ccsvi Zamboni a Salute24:
«Terapia in nuovi centri»

Sta facendo rumore in tutto il mondo il lavoro di Paolo Zamboni e della sua équipe dell`Università di Ferrara sul ruolo di una malformazione dei vasi sanguigni, l`Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), legata, secondo l`ipotesi del ricercatore, all`insorgenza della sclerosi multipla , malattia infiammatoria cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. Nell`intervista a Salute24, il professor Zamboni spiega a che punto sono le sperimentazioni e quali saranno gli sviluppi futuri della ricerca.

CCSVI e SM: le tappe della ricerca

Professore, in cosa consiste esattamente l`Insufficienza venosa cronica cerebro-spinale?

La CCSVI è una serie di restringimenti multipli nelle principali vene che trasportano il sangue dal cervello al cuore come ad esempio le vene giugulari interne. In esse ci sono delle valvole malformate che come membrane all`interno del lume ostacolano il normale flusso del sangue. A questo punto la circolazione cerebrale può depurare il sangue venoso solo attraverso vene più piccole a più bassa portata e quindi insufficienti a drenare un organo importante come il cervello.

Cosa ha acceso la lampadina di un possibile nesso con la Sclerosi Multipla?

Le placche della sclerosi multipla sono infilate l`una sull`altra su di un filo che è il sistema venoso intracerebrale. Questa notizia scientifica è nota da moltissimo tempo. Quello che abbiamo aggiunto e che questi fili circolatori sono connessi alle principali vene fuori dal cranio che come ho detto sono ostruite. Dunque il mio lavoro è consistito nel riprendere delle vecchie ricerche e svilupparle utilizzando un mio personalissimo background scientifico di emodinamica venosa, utilizzando apparecchiature che alla metà degli anni `60, allorché le ricerche sulle vene nella Sclerosi Multipla si arrestarono, non erano disponibili.

Ci può parlare della tecnica da lei realizzata per il trattamento della patologia, definita "liberazione"?

Secondo i dati che abbiamo a disposizione, oggi, una percentuale rilevante di persone con sclerosi multipla, oscillante fra il 56 ed il 100%, hanno vene chiuse. Esse sono quindi potenzialmente disostruibili, se attraverso l`esame ecoDoppler si rilevasse la CCSVI. Questi sono i possibili beneficiari dell`angioplastica.

Attualmente il legame tra le due patologie è allo studio. Quali sono le sperimentazioni in atto e dove si stanno portando avanti? Quali sono i risultati e quanto si dovrà attendere per avere delle conferme?

Ulteriori studi diagnostici stanno realmente fioccando da varie parti del mondo, confermando la presenza della CCSVI nella Sclerosi Multipla a differenti latitudini ed in differenti gruppi etnici. Questo non fa altro che confermare come questo meccanismo sia ubiquitario e come esso non possa che giocare un ruolo fondamentale nella sclerosi multipla. Gli studi randomizzati sul trattamento saranno invece disponibili in un paio di anni. Ad essi è demandato la conferma che il trattamento endovascolare determini benefici che contrastino la naturale storia disabilitante della malattia.

In Italia ci sono centri che già praticano la terapia per la cura della CCSVI?

In questo momento il trattamento non è consentito al di fuori di sperimentazioni. Però lo studio randomizzato che andremo a realizzare prevede la presenza di altri centri che ci affiancheranno, permettendo così la terapia in altri ospedali di riferimento sul territorio nazionale.

Su Internet si moltiplicano i gruppi, diffusi ormai in tutto il mondo, a sostegno della sua scoperta. Qual è il suo commento in proposito?

I commenti sono diversi. Il primo è che internet è uno strumento meraviglioso di diffusione delle conoscenze, il secondo è che essendo i malati di questa patologia generalmente persone giovani ne riescono a sfruttare pienamente le potenzialità. Il terzo commento è che 3 anni dopo la sperimentazione non potevo più chiedere ai nostri pazienti di tacere. Le testimonianze da essi date nei blog agli altri malati probabilmente sono così evidenti che vanno ben oltre rispetto ai dati scientifici. Infine il meccanismo proposto dalla mia teoria è di più semplice comprensione rispetto quello di altre posizioni scientifiche.

(aggiornato 23-03-2010)
Data: 23-03-2010
Autore: Cosimo Colasanto