Da sapere - FAQ

Domande Frequenti 

 

Cos’è la CCSVI?

La CCSVI è una sigla che sta per Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale. In parole povere il cervello ed il midollo spinale riescono ad eliminare ed a drenare il sangue non ossigenato e le tossine con grande difficoltà. Questa difficoltà è dovuta a restringimenti delle vene cerebrali che sono situati molto lontano dal cervello, vicino cioè al cuore che è il loro naturale punto di arrivo.

 

 

 

Ma questi restringimenti sono una conseguenza della SM?

Inizialmente avevamo ipotizzato anche questo. In una fase successiva abbiamo invece visto come l’origine più probabile di questi restringimenti sia di tipo malformativo, e quindi indipendente e preesistente rispetto all’esordio della SM.

 

 

 

In quanti casi di SM è presente la CCSVI?

A parte il nostro studio in cui abbiamo trovato una corrispondenza praticamente totale fra i due quadri, rilievi epidemiologici da parte di altri gruppi negli Stati Uniti e in Europa ci confermano un’associazione almeno del 90%. Un dato veramente forte e significativo.

 

 

 

Come si diagnostica la CCSVI?

La CCSVI si può diagnosticare con un esame non invasivo denominato ecoDoppler che si differenzia da quelli comunemente eseguiti per la necessità di una poltrona mobile e per la presenza di sonde e software dedicati.

 

 

 

Si può curare la CCSVI?

Abbiamo sperimentato un trattamento cosiddetto endovascolare. Un trattamento cioè che non necessita di ricovero, bisturi ed anestesie generali. Attraverso una puntura endovenosa viene fatto navigare un catetere guidato da un radiologo nelle vene del paziente. Quando si raggiungono le vene bloccate il catetere gonfiando un palloncino permette di dilatare i restringimenti. A volte sono necessarie anche 2 sedute distanziate di mesi.

 

 

 

La cura della CCSVI influenza il decorso della SM?

Sì, dai dati che abbiamo pubblicato si evince che il miglioramento della circolazione venosa cerebrale riduce il numero di ricadute, le lesioni attive e migliora la qualità della vita. Nei pazienti con malattia progressiva questo andamento si blocca o rallenta. Questa esperienza protratta nell’osservazione per 2 anni è da considerare con attenzione come un trattamento efficace da aggiungere ai trattamenti esistenti.

 

 

Dove si può curare la CCSVI? 

E' terminata la sperimentazione; al momento non vi è una strutturazione atta ad accogliere con continuità i pazienti permettendo di continuare le ricerche e di addestrare altri medici che possano occuparsi dei loro pazienti nella città di origine.

A Catania, presso l'ospedale Ferrarotto, il Primario di Chirurgia vascolare, dott. Vincenzo Monaca, sta eseguendo esami, con ecocolordoppler tradizionale, su pazienti affetti da Sclerosi multipla, con risultati soddisfacenti.

A breve inizierà gli interventi di liberazione.

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e seguire scrupolosamente le istruzioni all'interno.